Étiquette : Psicoterapeuta Bovisio Masciago
Donne in crisi – Psicoterapeuta Bovisio Masciago
Spesso nel mio lavoro incontro donne in crisi. Donne lasciate o tradite dal loro compagno, insoddisfatte, bloccate nelle solite difficoltà o addolorate per i fallimenti che a volte incontriamo nella vita. Durante il percorso di terapia assisto alla loro rinascita e mi torna in mente spesso questa poesia di Jack Folla che condivido con voi.
Se volete leggerla cliccate qui oppure ascoltatela letta da Fabio Volo
Rapporto con la natura che c’è dentro e fuori di noi
Spesso non ci prendiamo il tempo di pensare al rapporto con la natura. Con la nostra natura interiore, il nostro modo personale di essere e la natura che ci circonda. Così mi soffermo su questa poesia, scritta durante la peste, che ci fa riflettere anche sul periodo di emergenza del coronavirus che stiamo vivendo.
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Coronavirus: Riflessioni per coltivare la fiducia
8 Marzo 2020 – Il Coronavirus e le nostre vite – Il Nuovo decreto per la chiusura della Lombardia
In questi giorni così precari e così unici ho pensato di scrivere i miei pensieri sul panico di questi giorni, sull’imprevedibilità della vita e sulla vulnerabilità dell’essere umano.
La paura è una risposta emotiva che ci permette di individuare e far fronte ad una situazione minacciosa. Ma quando una minaccia è indefinita, invisibile e non localizzabile subentra l’angoscia e il panico.
Il coronavirus è diventato un nemico invisibile dal quale non si sa come difendersi. Siamo in preda al timore del contagio tanto da rischiare la fuga e l’isolamento sociale. Per sentirsi più potenti si cerca un colpevole e un nemico più visibile e definito del coronavirus: l’Italia untrice, il lombardo dal quale restare lontano, il collega influenzato che evitiamo di chiamare anche al cellulare perché è meglio stare lontani!
Individuare un nemico definito permette di sentirsi più potenti e di canalizzare il panico cosi da non sentirsi così inermi. Come esseri umani, di fronte all’angoscia, attiviamo qualsiasi meccanismo di difesa pur di alleviare il nostro malessere.
Ogni cittadino oggi viene visto come possibile fonte di contagio e come persona da tenere lontana. E’ vero il contatto ravvicinato può portare al contagio ma ricordiamoci di guardare con solidarietà e rispetto il nostro vicino e il nostro paese con tutte le sue regioni gialle, rosse e di qualunque colore esse siano.
Non trasformiamoci in persecutori alla ricerca di un nemico da attaccare e non consideriamoci onnipotenti come se questo virus non potesse toccarci! Il coronavirus ci ricorda una verità assoluta: ogni essere umano è vulnerabile di fronte alla malattia e alla morte.
Questo non significa passare le nostre giornate in preda al panico del contagio e della morte. Vivere ogni giorno con la paura di ammalarsi e di morire significa non vivere.
Laviamoci le mani, è un gesto di cura verso noi stessi e gli altri, ricordiamoci di respirare pienamente e continuiamo a starnutire quando ne sentiamo il bisogno ma facciamolo nel rispetto dell’altro. Utilizziamo l’arrivo del coronavirus per ritrovare alcune buone abitudini e ricordarci di tenere i piedi ben piantati per terra e di coltivare la fiducia.
Sono giorni in cui ci viene chiesto di stare fermi all’interno di certi confini.
Usiamo questo tempo per muoverci dentro noi stessi e ritrovare i valori e il senso più profondo della vita. Ascoltiamo il telegiornale, per tenerci informati, ma dedichiamoci anche ad una lettura che apre le nostre menti e il nostro cuore.
Ci viene chiesto di limitare gli spostamenti ma questo non significa rinunciare ai contatti umani e al movimento. Approfittatene per chiamare un amico che non sentite da tempo, camminate, ballate, muovete il vostro corpo ogni volta che ne sentite il bisogno.
Fate lentamente tutto ciò che solitamente non avete il tempo di fare e assaporate ogni piccolo movimento. Non lasciate che la paura vi faccia smettere di vivere e non guardate l’altro come il vostro nemico!
Vi invito a guardare dentro di voi e a cercare qualcosa, di bello o di brutto, che fino ad ora avete lasciato in ombra così da prendervene cura. Stare fermi può portare ad un contatto più profondo con se stessi e ciò a volte fa paura. Ma vi assicuro che è un’occasione e un incontro unico..
Sono giorni in cui possiamo riscoprire nuovi modi per stare in contatto con noi stessi e con gli altri.
Pensate alle vostre passioni, a ciò che vi piace fare e trovate il modo per dargli spazio. Non sono i confini della zona rossa a limitarci ma le limitazioni che ci infliggiamo da soli.
Attacchi di panico e i benefici dell’attività fisica
Gallery
Gli attacchi di panico sono caratterizzati da un’intensa paura e manifestazioni fisiche che provocano grande disagio:
… [Continua]
Comunicare efficacemente
Come possiamo comunicare efficacemente?
Quante volte vi siete sentiti insoddisfatti della comunicazione con il vostro interlocutore?
A volte le persone non si sentono capite. Pur volendo essere amichevoli e collaborativi subentra qualche attrito e incomprensione nella conversazione.
Spesso non ci si sente ascoltati, come se il messaggio non arrivasse a destinazione. Altre volte invece le persone non comunicano ciò che vogliono. Non si esprimono le propriee idee e richieste per timore di un rifiuto.
Comunicare efficacemente significa promuovere il nostro benessere e quello delle persone con cui interagiamo.
Per chi vuole approfondire il tema ogni anno propongo un Workshop « Comunicazione e Benessere relazionale » in cui si ha l’opportunità di conoscere meglio il proprio modo di comunicare.
Durante il Workshop, tramite un approccio teorico e pratico, si riflette su come migliorare la comunicazione e i rapporti interpersonali. L’obiettivo è sperimentare nuove modalità comunicative e favorire una migliore relazione con gli altri.
Cos’è l’ansia e come gestirla
L’ansia è una risposta di allerta rispetto a situazioni percepite come pericolose e/o stressanti.
Se guardiamo sia all’esperienza soggettiva di chi la prova, sia alle sue manifestazioni somatiche, appartiene all’ambito della paura. Si manifesta di fronte a:
- eventi reali: ad es. un esame, un importante incontro di lavoro, il ritardo di un figlio nel ritornare a casa
- eventi immaginati o anticipati mentalmente: ad es. pensare a ciò che potrebbe succedere in un viaggio ancora da fare
Fino a un certo livello di intensità è funzionale:
- serve a segnalare un pericolo e a fornire le energie necessarie per la reazione
- mette in moto specifiche risposte fisiologiche che spingono ad esplorare, identificare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata.
- costituisce una fonte di energia e ci consente di impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente. Ad esempio studiamo per un esame spinti dall’ansia di raggiungere l’obiettivo che desideriamo.
Diventa disfunzionale quando il pensare agli scenari futuri e l’ipotizzare le conseguenze diventa un rimuginio costante che toglie tempo al resto. Non si riesce a liberarsene fino al punto di preoccuparsi per il fatto stesso di essere persone che rimuginano. In questi casi diventa sproporzionata o una preoccupazione poco realistica perdendo la funzione di elemento di crescita e maturazione.
Ignorare l’ansia, come se fosse una nemica, non permette di vedere quali sono le paure e i bisogni che hanno bisogno di una risposta.
E’ importante iniziare a distinguere l’ansia (generalizzata) dalla paura (specifica).
Di che cosa la persona ha paura?
Quando una persona è in ansia assomiglia ad un bambino solo, spaventato ed agitato è importante quindi ascoltare di che cosa ha bisogno questa parte impaurita e persa. Imparare a gestirla significa accedere alle nostre capacità « materne » di rassicurazione, vicinanza, fiducia e comprensione.
Ascoltare cos’ha da dire l’ansia significa distinguere le componenti irrealistiche da quelle realistiche/funzionali in modo da neutralizzare i pensieri negativi e focalizzarsi sulla gestione di eventuali elementi di pericolo presenti nel “qui ed ora”.
Per ulteriori approfondimenti leggi questa pagina
Un seminario sul Benessere Psicofisico – Psicoterapeuta Bovisio Masciago
Le emozioni di base: gioia, paura, rabbia e tristezza ci segnalano cosa succede dentro di noi e servono al corpo per prepararsi ad affrontare le situazioni quotidiane.
Non ci sono emozioni negative in sé, ognuna ha la sua funzione fisiologica, tuttavia quando le emozioni diventano eccessive si bloccano nel corpo limitando la nostra vita.
Durante il seminario con la collaborazione di Patrizia Fort operatrice Shiatsu e olistica andremo alla scoperta delle nostre emozioni, leggendole anche attraverso l’interpretazione delle Antiche Tradizioni Orientali, per ritrovare, attraverso la parola e il lavoro con il corpo, il benessere psicofisico.
Sabato 4 novembre dalle 10 alle 13 a Bovisio Masciago in Via Cadorna, 22 – costo: 40€
Per info e iscrizioni contattare Emanuela Bellone 392 9785583 – info@emanuelabellone.com